Padre Amorth e gli italiani: “Un popolo di battezzati che vivono da pagani!”
Miguel Cuartero Samperi | Set 29, 2019
"Perbacco! Che religione è questa?", si domandava padre Amorth - che non le mandava a dire - guardando ai suoi connazionali. Senza fede e senza figli il diavolo guadagna terreno e gli esorcisti aumentano il lavoro. Cristiani impauriti e nascosti, evitano di dimostrarsi praticanti in società... persino i preti cercano di "confondersi" tra la folla...
Durante il suo ministero, Amorth fu autore di numerosi libri in cui narra le sue esperienze di trent'anni di esorcismi; libri che sono stati tradotti in diverse lingue e che hanno trovato un successo straordinario in tutto il mondo. Questi testi hanno il pregio di illustrare in maniera semplice e diretta come lavora il demonio, come attacca e inganna le persone (le sue tattiche e i suoi trucchi) e come è possibile prevenire o liberarsi dagli attacchi di queste nefasto nemico. L'esperienza pluridecennale nel campo dell'esorcismo ha permesso ad Amorth di mettere in guardia i cristiani da quelle che possono sembrare delle semplici "sciocchezze" ma nelle quali si insinua subdolamente il diavolo pronto a distruggere le persone che in qualche modo glielo permettono o che subiscono delle inaspettate e indesiderate visite del nemico.
Negli ultimi anni della sua vita, fino ai suoi ultimi giorni, padre Amorth ha concesso diverse interviste dove ha continuato a raccontare le esperienze di una vita dedicata a combattere quella che chiamava "la scimmia di Dio". Padre Amorth fu amato e stimato in tutto il mondo; molti sperano di vederlo presto elevato agli onori degli altari. Nonostante il carattere irruente e i modi diretti, Amorth condusse una vita di sacrifici, preghiera, profonda devozione alla Vergine Maria e intimità con Gesù Cristo.
L'ultima intervista fu concessa al sacerdote paolino polacco Slawomir H. Sznurkowski e diede origine a un libro pubblicato prima in Polonia nel 2017 e poi in Italia nel 2018 (G. Amorth con S. H. Sznurkowski, Maria e Satana. Il testamento mariologico del grande esorcista, San Paolo 2018, pp. 235); il libro ha come tema centrale il rapporto tra Maria e il Diavolo e rivela la grande devozione che il sacerdote paolino coltivava nei confronti della Madre di Dio. Amorth nutrì infatti per tutta la vita un grande amore verso la Madonna e fu anche un grande mariologo: prima di diventare esorcista aveva scritto diversi saggi sulla Madonna e per molti anni fu direttore della rivista "Madre di Dio", specializzata su temi mariani. Inoltre - come racconta Gaeta nel suo libro - durante gli anni più incerti e tormentati della "guerra fredda", Amorth fu promotore della consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria (avvenuta a Catania il 13 settembre del 1959 davanti a 80mila persone): un evento preceduto dalla "peregrinatio mariae", strettamente legato alle apparizioni di Fatima e promosso in risposta all'accorato appello della Vergine al fine di arrecare pace e proteggere la nazione dalla minaccia del Comunismo ateo.
Il libro Maria e Satana è una sorta di "testamento spirituale" del sacerdote paolino più conosciuto al mondo, se si tiene conto che fu scritto a quattro mesi dalla sua morte, quando questi aveva quasi 92 anni. Pubblicato in occasione del centenario delle apparizioni della Vergine Maria a Fatima, il libro ha il pregio di far parlare liberamente padre Amorth senza cadere nella tentazione di "addomesticare" l'intervistato per esigenze letterarie o editoriali. Emerge fin dalle prime battute un Amorth che parla a "ruota libera", un uomo anziano che "non le manda a dire"; che si esprime con sincerità (pronunciando anche dei pareri scomodi), senza perdere la lucidità; si confessa, mescola i ricordi, si ripete, divaga - allontanandosi, per poi ritornare, dalla domanda posta -, usando un linguaggio colloquiale e diretto (trascritti fedelmente anche i suoi innumerevoli "altroché", gli "accipicchia" e i "perbacco").
Parlando della crisi di fede e dell'ateismo dilagante, Amorth non può fare a meno di volgere lo sguardo all'Italia e agli italiani. Emerge così un ritratto impietoso dei suoi connazionali: l'ateismo pratico di molti che si dicono cristiani ma rinnegano Dio, incoraggia e fomenta l'azione del diavolo. Ne è prova il fatto che sempre più persone chiedono l'intervento degli esorcisti...
«Noi esorcisti viviamo poi a contatto con persone colpite da malefici. Grazie al cielo sono una piccola minoranza rispetto alle persone che vivono su questa terra. Al giorno d'oggi, però, sono molto più numerose che nel passato? Perché? Perché viviamo in un mondo ateo. In un mondo che ha rinnegato Dio. In un mondo che vive nel peccato».
Durissima la critica verso gli italiani che Amorth definisce - senza mezzi termini - "battezzati che vivono da pagani", che hanno abbandonato Dio e i sacramenti e che non conoscono il Vangelo. Approvando aborto e divorzio gli italiani hanno tradito i comandamenti divini («non dividere» e «non uccidere»):
«Gli italiani dell'Italia di oggi: un popolo di persone battezzate che vivono da pagani. Persone battezzate che hanno approvato il divorzio, quando Gesù dice: "Non divida l'uomo quello che Dio ha unito". Ecco che cristiani sono».
«Hanno approvato l'aborto, quando Dio Padre, fin dai comandamenti, ci dice: «Non uccidere!». Questo è oggi il popolo italiano! Non conoscono il Vangelo, non vanno più in Chiesa, non frequentano più i sacramenti. Magari lo fanno per Natale e per Pasqua. Che religione è questa? Che fede?».
Inoltre, afferma Amorth, troppo spesso chi è credente ha paura di dimostrarlo e vive "camuffato" nella società: «Oggi molti si vergognano in un ambiente contrario alla fede, ambiente scolastico o di lavoro, a dimostrarsi persone praticanti. Stanno zitti».
Anche il clero tende sempre di più a "confondersi" rifiutando l'abito religioso. Amorth critica anche i suoi confratelli:
«Vorrei fare qui un esempio traendolo dalla Società San Paolo. Ti dico solo che siamo forse un'ottantina in questa casa. In due portiamo l'abito talare.[...] Ci sono io, prete, e c'è un discepolo, che ha sempre la talare. Ecco invece questa abitudine del clero di camuffarsi, di voler essere come gli altri...»
Un paese che ha perso la fede, dunque. Ma, oltre alle chiese, Amorth sottolinea che anche le case sono vuote, perché l'Italia (salvo poche eccezioni) ha smesso di fare figli e di educarli alla fede. Così parlava il sacerdote esorcista:
«Le chiese sono più che altro vuote. E sono sempre più vuote anche le case, perché c'è scarsità di bambini. Mi pare che oggi l'Italia sia la nazione che ha il minor numero di nascite al mondo, in proporzione alle altre nazioni. Un figlio, due figli, molte volte niente. Le famiglie di una volta con dieci, quindici figli, dove le trovate? Certamente, in Italia qualche famiglia numerosa ancora c'è. Ma sono assolute eccezioni. Se le mamme fanno da mamme, oggi molte volte il marito, pur impiegato, percepisce uno stipendio che non basta a sostenere la famiglia, per cui anche la moglie è costretta a lavorare. E allora un figlio, due figli, sono anche troppi».
Amorth si dice anche preoccupato riguardo alla mancanza di una educazione da parte dei genitori che, troppo spesso, delegano ad altri il ruolo di educatori: in particolare al web, alla televisione, alle scuole e all'ambiente circostante:
«I figli molte volte vengono educati inizialmente, fino a dieci anni, dai genitori. Dopo vengono educati dalla televisione, da internet, dagli amici, dai compagni di scuola, dai compagni di lavoro, dagli ambienti che frequentano».
«Ecco qual è la vita del cosiddetto cristiano che vive in Italia». Ma in Europa le cose non vanno certo diversamente. Quasi ovunque, infatti, si vive come se Dio non ci fosse, approvando leggi (come l'aborto e il divorzio) che sono contro Dio, "contro la religione"».
«[...] Anche nelle altre nazioni europee non è che le cose siano molto rosee. E infatti, vedete come sono stati approvati, quasi dappertutto, sia l'aborto sia il divorzio, che sono così decisamente contro la religione. Ecco che allora ci sono oggi più colpiti dal demonio che in passato, e noi abbiamo così tante richieste che non riusciamo a tenerci dietro».
Ecco dunque spiegato perché il demonio ha sempre più successo e gli esorcisti sempre più lavoro. Chi sceglie di rifiutare Dio sta scegliendo il diavolo, perché - e questo padre Amorth lo ha ripetuto centinaia di volte - o si vive per Dio, o per il demonio. Per questo Dio, attraverso la Vergine Maria, richiama l'uomo a conversione, a tornare a Lui, a pentirsi e a rinunciare a Satana:
«Oggi viviamo in un mondo che non crede più in Dio. Ecco perché il Signore lo richiama, come noi vediamo che fa varie volte nella vita d'Israele, quando Israele non crede ai profeti mandati da Lui, che lo richiamano da osservare i comandamenti. E allora il Signore stanga. Interviene per richiamare con forza. Come Dio richiama oggi gli uomini e le donne affinché si ravvedano e tornino a Lui? [...] Maria adesso cerca di aiutarci con tutte le forze per evitare la stangata che farà mettere giudizio a tutta l'umanità». Guerre tra i popoli e «tanti mali saranno dovuti a perfidia umana. Aggressioni di popoli contro altri popoli. Penso che l'Europa sarà invasa completamente, sia da parte degli asiatici, sia da parte degli africani, sia da parte degli indiani».
Una visione esageratamente pessimista della storia? Non proprio così, perché Amorth morì con una certezza: la certezza che la misericordia di Dio sconfiggerà definitivamente il diavolo. Questa vittoria di Dio, afferma l'esorcista, passa per la Vergine Maria (che Dio ha scelto come "Cooperatrice alla Salvezza") che finalmente schiaccerà la testa del serpente! Maria ci ama e ci assiste, è «preoccupata per la nostra salvezza». Per questo in numerose apparizioni, da La Salette a Fatima, da Medjugorje (apparizioni la cui autenticità padre Amorth difese fino alla fine) alle Tre Fontane, la Vergine ammonisce, mette in guardia e chiede preghiere, il ritorno a Dio, ai sacramenti, la conversione dei peccatori. Un piano che il demonio vorrebbe distruggere, annientare; ma un piano destinato a realizzarsi per volontà di Dio, come affermato dalla Vergine a Fatima «Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà».