Tra qualche settimana il Governo potrebbe decretare la sua inaspettata fine. Vi spiego perché.

27.09.2020

di Francesco Amodeo

Nella guerra tra USA e Cina assistiamo all'insostenibile leggerezza dell'Italia.

Permettetemi di elencare, in maniera cronologica, tutti gli eventi che mettono in evidenza l'inaccettabile e dannoso doppiogioco del nostro governo. Che ripercussioni ha avuto e che altre ripercussioni potrebbe avere.

Partiamo dal 21 marzo 2019, quando arriva il presidente cinese a Roma accolto dal ministro Di maio e dal premier Conte. Due giorni dopo viene firmato il memorandum sulla via della seta, andando contro qualsiasi raccomandazione e monito da parte degli americani. Pensate che l'Italia è stato il primo e unico paese a firmare quel memorandum con la Cina.

Per capire come l'abbiano presa gli americani, abbiamo due fonti. La prima è quella di un consigliere di Trump, che dichiarerà pubblicamente:"l'Italia non si permetta di legittimare la via della seta", a seguire un articolo durissimo del Washington Post che ribadisce che: "con la firma dell'accordo il governo gialloverde rompe le righe con il paese più potente dell'Occidente, sfidando gli auspici dell'amministrazione Trump".

Prima della firma di quel memorandum, il leghista Giancarlo Giorgetti era stato convocato in America per rassicurare l'amministrazione americana circa la fedeltà atlantica del governo.

Il 22 Maggio 2019, sempre Giorgetti è ospite a Milano della Camera di commercio americana in Italia, con l'ambasciatore italiano a Washington e con l'ambasciatore americano a Roma, Eisenberg, che non perderà occasione per fargli una sorta di "tirata d'orecchie" per le ambiguità del governo gialloverde in campo geopolitico e per quelle che l'ambasciatore stesso definisce: "gravi sbandamenti del governo dal punto di vista diplomatico".

Anche Di maio viene convocato dall'ambasciatore americano a porte chiuse. Entrambi però, sia Giorgetti che Di maio, pare abbiano assicurato, nella sede diplomatica, l'intenzione di portare avanti il decreto del "golden power" (quello che permette al governo di essere decisore di ultima istanza su chi affidare le reti strategiche), un decreto fortemente voluto dagli americani, che di fatto viene definito Anti-Huawei.

Tutto sembra andare per il verso giusto quando all'improvviso, sempre i Cinquestelle, decidono di minacciare di affossare il Golden Power. Cioè di non convertirlo prima della scadenza.

L'ambasciatore di Trump piomba direttamente nell'ufficio di Giorgetti. Siamo ad agosto 2019.

Poche settimane dopo, ci sarà l'inaspettata crisi di governo. Ma altro che mojito di Salvini, chi vuol capire le reali motivazioni, ha ora altri elementi per farlo.

Arriviamo così alla nascita del ConteBis. Il presidente del Consiglio vola in America da Trump.

Indovinate qual è il primissimo e inaspettato atto del governo ConteBis? lo leggiamo su Repubblica del 5 settembre 2019 che titola:"5G il conte bis riparte con il golden power".

In pratica i Cinquestelle, che avevano inizialmente appoggiato quel decreto, sono gli stessi che avevano poi minacciato di farlo decadere, e sono gli stessi, che in un altro governo, accettano di correre a ripescarlo, prima che scada.

Arriva così il tweet di endorsment per Conte da parte di Trump.

Ma non finisce qui. L'amministrazione Trump, infatti, chiederà poi al governo Conte di tenere Huawei, ad ogni costo, fuori dalle reti 5G in Italia, altrimenti si rischia di mettere in discussione la Nato e di interrompere i rapporti di Intelligence con gli USA.

Ma ancora una volta il Ministro Patuanelli del Movimento Cinquestelle decide di dichiarare che, siccome Huawei ha prezzi e tecnologie migliori, l'Italia non intende chiudere al colosso cinese.

Conte intanto smentisce Trump che aveva dichiarato che l'Italia avrebbe chiuso a Huawei.

In pratica, si stanno replicando gli ambigui scenari che hanno portato alla brusca ed inaspettata caduta del governo Conte1.

Il 30 settembre 2020 arriverà a Roma il Segretario di Stato americano, ex capo della CIA, Mike Pompeo, per chiudere definitivamente questa vicenda delle reti 5G.

Vorrà una sola risposta, definitiva, precisa e senza più ambiguità.

Io intanto faccio la mia previsione: preparate un nuovo mojito. A berlo, questa volta, sarà qualche ministro pentastellato.

Francesco Amodeo

Per approfondimenti invito alla lettura della mia ultima inchiesta:

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